20 - Colori e serigrafie

Valutazione attuale:  / 0
ScarsoOttimo 

Oggetti di forma semplice esposti in mezzo ad altri simili necessitano di un richiamo che catturi l’attenzione dell’acquirente. 

Il decoro sfrutta i pigmenti primari rosso, blu, giallo e due derivati ottenuti mescolati ottenendo l'arancione e il verde. Il terzo derivato, il viola non è mai usato. Questo poteva essere stata una scelta di scelta di stile o dovuta alla tecnica in uso nel 1970.
Si trova invece come sesto colore l'azzurro. Il classico set di bicchieri è quindi composto da "6 colori" che sistematicamente ritroveremo in quasi tutte le serie di contenitori nutella® del periodo e anche dopo.

A volte, ma raramente compaiono il rosa e il verde acqua.
Il primo è estremamente raro e si potrà notare come esso appare nelle serie quando manca l’arancione. Il verde acqua è poi ancora più raro. 
Queste e altre piccole constatazioni cromatiche inducono a ipotizzare, in assenza di una testimonianza originale, che le diverse vetrerie che producevano i contenitori non fossero tra loro collegate e non disponessero dello stesso pigmento. 

Si segnala infine come pochi pezzi dell'epoca contengano il colore bianco. Il bianco è usato come  forma di completamento, a guarnizione, come sfondo o come cornice. Ecco l'elenco dei colori:

 

 Verde 

 Blu 

Azzurro 

Rosso 

Arancio 

 Giallo 

 Verde 

 Rosa 

 Bianco 

 Nero 


Con progredire della serigrafia industriale e l'abbassamento dei costi di produzione i colori presenti in un bicchiere aumentano.
Cresce anche la qualità del decoro. Uno straordinario esempio raggiunto dalla serigrafia industriale (per oggetti di massa) lo troveremo nella serie di 96 bicchieri con i nomi propri.  

immagine bicchieri con decoro Liberty (1980 circa)

 

Breve storia e tecnica della Serigrafia

 

Serigrafia è una parola composta unendo l'aggettivo serico (dal greco), che significa di seta e il verbo grafo, che significa scrivere, disegnare.

Con questa parola si indica una tecnica per decorare nata in Cina molti secoli or sono. Alla fine della prima guerra mondiale, a partire dal Giappone fu importata negli Stati Uniti che in seguito la fecero conoscere in Europa. 

Il procedimento parte dalla creazione di una matrice, cioè una trama di righe orizzontali e verticali costituite da un tessuto finissimo ad esempio di seta o di nylon tesa su un telaio. Precise maglie della trama vengono poi otturate con un apposito liquido in corrispondenza delle zone “non stampanti” e le rimanenti maglie sono lasciate aperte in concomitanza del motivo da riprodurre; attraverso queste ultime l'inchiostro passa sul supporto da decorare. Per avere riproduzioni multicolore occorrono tanti telai quanti sono i colori della composizione.

Nel 1946 sedici artisti americani sperimentarono questa tecnica in ogni sua implicazione pratica costituendo la National Serigraphy Society e nel 1948 venne pubblicato negli Stati Uniti d’America il primo moderno manuale di serigrafia: The Technique of Silk-Screen Process di Anthony Velonis. Nel 1950, in Europa, furono presentate grandi mostre di stampe realizzate con il procedimento serigrafico, successivamente ed in particolare in Germania, si notò un discreto interesse per le sue applicazioni commerciali ed industriali. Per oggetti di largo consumo si tratta quindi di un procedimento moderno.

La serigrafia su vetro è industrialmente usata per riprodurre marchi, scritte e/o disegni sia su superfici piane che superficie curve o tonde.  Rappresenta un ottimo metodo per ottenere immagini permanenti sulla superficie di vetro. Il vetro viene trattato con colori ceramici e quindi sottoposto a trattamenti termici quali la tempera e la curvatura, che rendono indelebile l’immagine decorativa.

 

Applicazione dello smalto porcellanato su vetro e cottura

Affinché lo smalto applicato come strato secco o essiccato possa aderire sul supporto è necessario un riscaldamento ad alta temperatura e per un tempo opportuno. Questo trattamento termico prende il nome di vetrificazione. La temperatura per la vetrificazione varia da 550 a 700 gradi centigradi. Come già detto questa tecnica è basata sull'impermeabilizzazione di alcune aree di un tessuto teso sopra un riquadro, di metallo o legno, attualmente ottenuta tramite l'utilizzo di appositi prodotti fotosensibili conosciuti anche con il nome di emulsioni o "gelatine". Nella pratica la stampa in serigrafia avviene in due fasi: 

  • L'inchiostrazione del telaio. Viene effettuata con una leggera passata della racla in gomma portando avanti un modesto quantitativo di inchiostro; durante tale movimento l'inchiostro ha la possibilità di riempire le maglie rimaste aperte del tessuto e grazie alla sua viscosità non cola attraverso. Una volta effettuata l’inchiostrazione il telaio viene immediatamente avvicinato alla superficie da decorare, non a contatto diretto, ma viene lasciato a 2-3 mm di distanza. A questo punto, sempre passando la racla con una pressione solo leggermente più sostenuta sul telaio inchiostrato, avviene 
  • la stampa serigrafica vera e propria, con la colorazione della superficie sottostante. In pratica la racla in gomma "preme" sulla parte inchiostrata e libera dalla foto-emulsione del tessuto e spinge un quantitativo di inchiostro ben determinato grazie al tipo di tessuto utilizzato sulla superficie sottostante. Infatti, maggiore è la "filatura" (numero di fili per cm) del tessuto minore è il passaggio di inchiostro e quindi più sottile il suo deposito sul supporto. 

Vista l'estrema semplicità dell'operazione ne deriva anche un relativamente modesto costo nelle attrezzature e macchinari; molto competitivo rispetto alle altre tecnologie di stampa. La serigrafia eseguita con gli appropriati prodotti permette di ottenere oggetti con marcature e decorazioni brillanti e resistenti per anni. 


I bicchieri nutella® delle foto hanno almeno 15 anni di differenza tra loro, ma il procedimento usato per decorarli, nella sostanza, non è variato.



Cerca